Cari amici della Fondazione,
a una settimana dal nostro convegno, vi segnaliamo che sul sito abbiamo pubblicato una breve cronaca dell’evento e alcune immagini (cliccate qui). Siamo molto soddisfatti del risultato ottenuto, per l’altissima qualità delle relazioni dei nostri prestigiosi ospiti, e per l’attenta partecipazione da parte del pubblico, numeroso e molto qualificato, dal quale abbiamo ricevuto un feed back positivo. Tutto questo ci incoraggia a proseguire la strada intrapresa con nuovo entusiasmo.
Sono stati forniti importanti spunti di riflessione e come ricorda il Pontefice nella Caritas in veritate, la crisi, non solo economica ma innanzitutto antropologica, deve spingere proprio a questo: è una “nuova occasione di discernimento e di nuova progettualità” (n° 21). Bisogna “dilatare la ragione e renderla capace di conoscere e di orientare queste imponenti nuove dinamiche” (n° 33). E’ un messaggio ripreso anche nella recente Udienza all’Unione degli Industriali e delle Imprese di Roma. Il Papa ha ben presenti i rischi e le difficoltà di un sistema dominato da meccanismi finanziari, dove è difficile l’accesso al credito, dove la concorrenza nel mercato globalizzato rende sempre più bassi i sistemi di protezione sociale per i lavoratori. “Nessuno ignora quanti sacrifici occorre affrontare per aprire o tenere nel mercato la propria impresa, quale “comunità di persone” che produce beni e servizi e che, quindi, non ha come unico scopo il profitto, peraltro necessario.” Eppure: “Il successo dell’imprenditoria italiana, specie in alcune regioni, è sempre stato caratterizzato dall’importanza assegnata alla rete di relazioni che essa ha saputo tessere con i lavoratori e con le altre realtà imprenditoriali, mediante rapporti di collaborazione e di fiducia reciproca. [...] E’ chiaro che una simile logica di impresa presuppone certe motivazioni, una certa visione dell’uomo e della vita”. In sintesi, un nuovo umanesimo.
Vi consigliamo di leggere il testo completo del discorso, breve ma ricco di spunti (cliccate qui).
Mentre scriviamo, si avvicina la data della prossima tornata elettorale: la nostra Fondazione vuole dare il proprio contributo, proponendovi la lettura di un testo che a nostro parere riassume nel migliore dei modi l’approccio corretto di fronte alle scelte politiche: la difesa dei principi cd. “non negoziabili” come criterio di discernimento politico. Si tratta del Comunicato dei Vescovi dell’Emilia Romagna diffuso lo scorso 22 febbraio, il quale ricorda che per un cattolico quei principi sono il “complesso di beni che costituisce l’orizzonte immutabile di ogni giudizio e di ogni impegno cristiano nella società“. (leggete qui).
Non a caso abbiamo scelto come immagine che accompagna il testo l’Allegoria del Buon Governo di Ambrogio Lorenzetti, nel Palazzo Pubblico di Siena: “Eseguiti per la sede governativa di quella che fu una libera repubblica, questi affreschi offrono la visione tipicamente cristiana di un mondo in cui l’ordine esterno scaturisce da un ordine interiore che l’uomo riceve in dono ma che deve anche responsabilmente scegliere” alla luce di una fede in Dio “principio di ogni verità e di ogni forma di esistenza e di organizzazione sociale” (risvolto di copertina del Compendio della Dottrina sociale della Chiesa, pubblicato a cura del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace nel 2004).
Un cordiale saluto a tutti
Segreteria Fondazione Enzo Peserico