Il libro
Gli anni del desiderio e del piombo, Sessantotto, terrorismo e Rivoluzione è una bella e arricchente lettura, ma ancora più utile come occasione per incontri e seminari di formazione. Esso descrive le due strade percorse dal Sessantotto, quella che sfocia nel terrorismo e quella che mira alla costruzione di un “uomo nuovo”, frutto di una critica militante contro le radici cristiane della storia italiana che mira a penetrare nel cuore e nella mente di ogni giovane per mettere in crisi la sua identità. Se la prima strada fallisce, questa seconda riesce a cambiare i “connotati” culturali di una generazione, preparando e accompagnando l’Italia, ma anche tutto il mondo occidentale, all’epoca odierna, post-ideologica, dominata dal relativismo e dalla disperazione esistenziale.
L’opera di Peserico, arricchita da una cronologia e da una ampia bibliografia, conclude con un invito alla speranza, testimoniata dall’esistenza di persone e famiglie, soprattutto ma non solo appartenenti al mondo cattolico, che in particolare in Italia hanno saputo resistere a questo processo di disgregazione e anche a rilanciare, nel mondo dominato dal relativismo, la speranza in un futuro capace di riconoscere una legge universale, giusta e buona, che sia la base della convivenza umana.
L’autore
Enzo Peserico (1959-2008) ha dedicato la sua breve vita ai giovani e alle famiglie, le principali vittime di quella rivoluzione culturale che ha preso il nome dall’anno in cui è esplosa, il Sessantotto. Marito e padre di quattro figli, affermato professionista a Milano nell’ambito della consulenza del lavoro, impegnato per oltre trent’anni nell’associazione di apostolato culturale Alleanza Cattolica, ha cominciato a studiare il fenomeno del Sessantotto in occasione della tesi di laurea, in Filosofia del diritto, continuando poi a sviluppare il tema con numerosi saggi, conferenze e convegni, ma soprattutto con un impegno costante nell’organizzare incontri di formazione periodici per giovani e famiglie. Se il suo libro esprime il risultato di una riflessione continua sul tema, le sue iniziative verranno continuate nell’ambito di una Fondazione che porta il suo nome.