La serata del 19 maggio p.v., cui siete cordialmente invitati, si colloca nell’ambito della “Primavera di cultura” promossa anche quest’anno dal Coordinamento dei Centri Culturali della Diocesi di Milano, e dedicata al tema della sfida educativa. Sono previsti molti eventi di grande interesse che culmineranno nel convegno che si terrà sabato 15 maggio e che vedrà la presenza a Milano del card. Camillo Ruini.
La Fondazione Enzo Peserico ha scelto di parlare di Tovini perché è una delle figure più emblematiche della storia della società italiana e della Chiesa dei tempi moderni: può a buon diritto essere considerato come il modello del laicato cattolico dei nostri giorni.
Vi aspettiamo pertanto numerosi all’incontro con Rino Cammilleri, scrittore, studioso e saggista:
Mercoledì 19 maggio 2010 - ore 21.00
Presso la scuola Faes-Argonne (Sala Audiovisivi)
Via M. Gioia 42 - Milano
Educazione, economia, società:
l’esempio del Beato Tovini
modello per il laicato cattolico del nostro tempo
Note biografiche sul Beato Tovini
Giuseppe Tovini nasce in valle Camonica nel 1841 e muore a Brescia nel 1897. Tutta la sua vita, quindi, si svolge nel XIX secolo e deve essere collocata all’interno di un quadro storico particolarmente complesso, caratterizzato dalla controversa vicenda del Risorgimento italiano.
I campi di azione più significativi nei quali Tovini ha operato sono quelli dell’educazione e della economia, nell’ottica della riaffermazione della presenza cattolica all’interno di un corpo sociale ferito dall’epilogo traumatico della pagina risorgimentale, caratterizzato dall’avvio della “Questione romana” e dall’emarginazione politica dei cattolici nei primi anni di vita del nuovo Stato unitario.
Il campo pedagogico e scolastico è quello nel quale Tovini spende le sue migliori energie: nel 1882 fonda il Collegio dedicato al nobile bresciano venerabile Alessandro Luzzago (Collegio che il Governo chiude nel 1888 per poi autorizzarne la riapertura nel 1894 sotto il nome del poeta neoclassico bresciano Cesare Arici al termine di una estenuante battaglia condotta dal Tovini); nel 1888 il Comitato Permanente dell’Opera dei Congressi apre a Brescia la Terza Sezione, dedicata all’istruzione e all’educazione, e ne affida la direzione a Tovini; nello stesso anno, fonda l’Opera per la Conservazione della Fede nelle Scuole in Italia e nel 1891 la dota di un periodico, Fede e Scuola; nel 1893 fonda una Lega d’Insegnanti Cattolici e il 5 aprile dello stesso anno Scuola Italiana Moderna, primo periodico a livello nazionale di carattere pedagogico e didattico, tuttora pubblicato.
In campo economico-finanziario occorre ricordare la fondazione della Banca di Valle Camonica, nel 1872, della Banca San Paolo di Brescia, nel 1888, e del Banco Ambrosiano, nel 1896. Tovini promuove inoltre la fondazione di Società Operaie Cattoliche a Lovere e a Brescia, esportandole successivamente anche nella valli circostanti, e di tali società sarà presidente per qualche tempo, mentre nel 1885 propone la fondazione dell’Unione Diocesana delle Società Agricole e delle Casse Rurali.
Giuseppe Tovini, proviene da una famiglia di condizioni economiche modeste, ma riesce a diventare avvocato ed a sostentare con il proprio lavoro la sua numerosa famiglia (ebbe 10 figli). Lavora duramente e non risparmia le proprie energie: sarà sindaco di Cividate Camuno, consigliere comunale e provinciale di Brescia nonché uno dei massimi esponenti del movimento cattolico italiano (Presidente Diocesano e Vice Presidente nazionale dell’Opera dei Congressi e dei Comitati Cattolici).
Nell’omelia pronunciata in occasione della Messa per la beatificazione del servo di Dio celebrata nello Stadio Rigamonti di Brescia, Papa Giovanni Paolo II così lo descrive: “Fervente, leale, attivo nella vita sociale e politica, Giuseppe Tovini proclamò con la sua vita il messaggio cristiano, fedele sempre alle indicazioni del Magistero della Chiesa. Sua costante preoccupazione fu la difesa della fede, convinto che - come ebbe ad affermare in un congresso - “i nostri figli senza la fede non saranno mai ricchi, con la fede non saranno mai poveri”. Visse in un momento delicato della storia italiana e della stessa Chiesa ed ebbe chiaro che non era possibile rispondere in pieno alla chiamata di Dio senza una dedizione generosa e disinteressata alle problematiche sociali.”
Giuseppe Tovini era, non a caso, uno dei modelli a cui ha ispirato la sua intensa esistenza Enzo Peserico, che in lui vedeva un modello degno di imitazione più che di semplice ammirazione: un santo laico, sposato, padre di dieci figli, impegnato nella vita politica e amministrativa, combattente per la libertà di educazione, fondatore di banche e di società operaie. Un autentico “contemplativo in azione” che si è consumato nell’amore per la famiglia, per i giovani, per una società a misura d’uomo e per la Chiesa.
Enzo ha saputo trarre da questo esempio molti spunti concreti e fattivi per la propria feconda azione di laico impegnato.